Kafka sulla spiaggia: realismo magico con wasabi


Accanto a questo mondo, dove noi viviamo, ce n’è sempre un altro. Fino a un certo punto possiamo anche entrarci e, se stiamo molto attenti, tornare indietro sani e salvi. Ma superato un certo limite, è impossibile venirne fuori. E’ un labirinto.

Molte leggende e non solo quelle orientali hanno come denominatore comune il destino, il fine ultimo a cui tende l’intera esistenza di un individuo nella misura in cui tutte le sue scelte – anche le più insignificanti – servono ad avvicinarlo sempre di più all'epilogo che lo aspetta.

Possiamo immaginare il destino come un fiume. Cosa succede se gettiamo due bastoncini nella corrente? Essi saranno trascinati e molto probabilmente uno dei due si troverà più avanti rispetto all'altro dopo qualche ansa. Ma può succedere che il bastoncino che si trova in vantaggio ad un certo punto venga bloccato da una roccia affiorante e allora quello che si trovava parecchi metri indietro finirà per sorpassarlo. 

Le forze del destino agiscono in un modo che sembrerebbe essere casuale ma in realtà sono le nostre categorie mentali che ci traggono in inganno.



E’ molto difficile capire come agiscono le forze del destino e tutto può diventare ancora più confuso quando più destini convergono in un solo con delle dinamiche che non si potranno mai capire se non alla fine della storia. Ci vuole tanta pazienza e tranquillità per affrontare una storia del genere, per leggere Kafka sulla spiaggia, un romanzo che si sviluppa su molti livelli e che ha come protagonista proprio il destino.

Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Questo si ripete infinite volte perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. E’ qualcosa che hai dentro.

Tamura Kafka, un ragazzo che vive da solo con il padre, decide di scappare di casa a causa di una maledizione. Il signor Nakata, un vecchietto ritardato che parla coi gatti, invece è costretto a fuggire per una disgrazia. Tutti e due convergeranno verso Takamatsu, una meta reale che simboleggia la comprensione e la consapevolezza interiori, in un viaggio che mescola la realtà all'elemento soprannaturale.

Indipendentemente da quanto sia facile o utile riuscire a capire come si collegano tra loro le storie dei personaggi di questo romanzo, quello che rimane alla fine della lettura è la sensazione di aver imparato qualcosa, o meglio, di aver scoperto qualcosa di se stessi. E se questo è vero per qualsiasi libro, lo è in misura ancora più amplificata per questo lavoro di Haruki Murakami che mescola benissimo metafisica, filosofia e fiction.


-          Se anche fosse come temi, se il tuo destino vanificasse tutte le tue scelte e i tuoi sforzi, comunque tu resteresti fermamente te stesso, non potresti mai essere qualcosa di diverso da te. Qualunque cosa ti accada, accadrà a te.
-          Che cosa glielo fa credere?
-          Quello che adesso ti affligge è un tema ricorrente nella tragedia greca. L’uomo che non sceglie il proprio destino ma ne è scelto. Però la dimensione tragica non nasceva dai difetti del protagonista bensì dalle sue virtù. E’ da ciò che scaturisce l’ironia.

Una delle caratteristiche che colpisce di Kafka sulla spiaggia è il simbolismo. Qualsiasi scritto orientale ne è impregnato in ogni sua parte e il romanzo di Murakami in questo non fa alcuna eccezione. Il simbolismo è la sua forza, è il mezzo con cui si arriva a una rivelazione senza spiegare il processo che ci ha portati lì, la materia oscura su cui si basano le fondamenta di questa storia. E’ un simbolismo non sempre semplice da capire in cui si legge l’eco della cultura giapponese molto attenta ai particolari, alle formalità e alla tradizione. Il simbolismo riduce anche la necessità di raccontare tutti i vari passaggi della storia e in alcuni casi la annulla proprio riuscendo a farci arrivare al messaggio finale senza appesantirci con troppi giri di parole.

La necessità è un concetto indipendente, strutturato in modo diverso rispetto alla logica, alla morale o al significato. La sua funzione si concentra nel ruolo che essa svolge.


Leggende, tradizioni, realtà e magia si mescolano in Kafka sulla spiaggia ed infatti questo titolo (ma anche altri dello stesso autore) rappresenta la risposta giapponese alla corrente letteraria del realismo magico che dopo essere nata in Sudamerica con scrittori del calibro di Gabriel Garcia Marquez, aver varcato l’oceano Atlantico arrivando fino al cuore dell’Europa continentale con Franz Kafka e Michail Bulgakov, ha infine raggiunto l’estremo oriente grazie a Murakami.  

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