Il giro di vite di Henry James, lo psy–gothic a tinte horror

Due ragazzini in tenera età, un'istitutrice perbenista e una governante iper–protettiva: questi elementi basterebbero per creare un bel romanzo gotico con moltissimi punti di riflessione dal punto di vista psicologico. Se ci aggiungiamo anche le apparizioni di una vecchia istitutrice e di un maggiordomo, entrambi morti prima dell'inizio della nostra storia, allora possiamo anche concederci quel tocco di horror che male non può certamente fare.

Henry James in Il giro di vite, probabilemte il più conosciuto dei suoi lavori se non il più trasposto sul grande e sul piccolo schermo, affronta il tema della violenza psicologica perpretata sui bambini dal perbenismo esasperato e dal sistema delle convenzioni sociali di fine 1800. Era un periodo in cui tra le famiglie delle classi sociali più abbienti si era soliti educare i rampolli in casa, ospitando per un periodo imprecisato delle istitutrici. Spesso le giornate dei ragazzi scorrevano placide e noiose tra una lezione di matematica e un precetto di bon ton.

Nel nostro caso, i piccoli Flora e Miles vengono affidati alle cure di un'istitutrice che è anche voce narrante della storia e che ci descrive con dovizia di particolari i suoi sentimenti nel rapportarsi con i ragazzi, con la governante, Mrs Grove, e con le sinistre apparizioni che si verificano nella sontuosa dimora di Bly.

Si tratta di un viaggio nella psiche di chi narra la storia, viaggio che spesso somiglierà a un'indagine soprannaturale in cui dovremo farci un'idea del significato delle apparizioni dei due spettri e di come gli abitanti della casa reagiscono. Ci porremo delle domande e trarremo le conclusioni, ciascuno secondo la propria sensibilità e profondità di comprensione, ma quello che succederà alla fine (non ve lo anticipo) colpisce come uno schiaffo in faccia in uno dei cliffhanger meglio studiati della letteratura europea.

De Il giro di vite sono stati tratti diversi film sia per la TV che per il cinema. Ve ne riporto qui i più interessanti dal punto di vista emotivo. Il primo film si intitola Suspense (The Innocents) ed è datato 1961 mentre il secondo, più recente, si intitola The Others ed è un capolavoro di tensione emotiva firmato Alejandro Amenabar. In quest'ultimo caso, l'accostamento con Il giro di vite riguarda solo l'atmosfera e una piccola parte della trama. 


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